"Quando la strada non c'è, inventala" - Lord Baden Powel

"Non sforzarti di essere migliore degli altri. Cerca di essere migliore di te stesso." - Faulkner
"Quello che facciamo per noi stessi muore con noi. Quello che facciamo per gli altri e per il mondo rimane ed è immortale" - Albert Pain
"Alcuni un esercito di cavalieri, altri di fanti,
altri di navi dicono sulla terra nera
sia la cosa più bella: io
quel che si ama." - Saffo

domenica 22 novembre 2009

Amici!
come promesso vi devo raccontare gli sviluppi delle attività...allora, sto ancora mandando maledizioni contro tutto ciò che mi capita a tiro, perchè ieri sera avevo scritto un bel post sull'uscita di venerdì e sabato in val Perino e il mio vicino di casa (a cui gentilmente rubo la connessione ad internet, grazie a te ignoto vicino) ha ben pensato, un secondo prima che pubblicassi il post, di andare a dormire, privandomi della linea!!! maledettoooooooo
Cercherò di riscrivere il post come lo ricordo ma purtroppo non avrà l'impronta dell'emozione a caldo di ieri sera...in ogni caso faceva più o meno così:
C'era una volta, nella clinica val Perino,
un gruppo di malati terminali: Stefano Miriam Enrico Viviana Calogero Federica Carlo Susanna Walter Benedetta Alfonso. Ma non un gruppo di malati normali, eh no! vi state chiedendo perchè?
Primo, perchè avevano deciso di partire dalle rispettive città (Parma e Milano) e ritrovarsi alla stazione di Piacenza. Da lì poi avevano girovagato per i colli piacentini finchè non avevano trovato una baita, senza luce nè gas, in cui curarsi. Avevano scoperto che quella baita era una clinica specializzatissima, dove invece di purea e piselli a cena ti davano polenta e salsiccia, dove c'erano tre dottoresse preparatissime e un sacco di test -molto molto scientifici- da fare: il test dell'elasticità della pelle, del deflusso gastrico, della prontezza psichica...e via dicendo.
Secondo, perchè il giorno seguente si sono alzati di buon ora e sono andati sotto una parete di roccia, per verificare se erano realmente guariti. c'è chi è salito di più, chi è salito meno, ma alla fine la guarigione è stata completa!
Terzo, perchè erano scout, perchè non si conoscevano bene o non si conoscevano affatto, perchè venivano da tutte le parti d'Italia, perchè studiavano in facoltà differenti e perchè nonostante fossero più le cose diverse che quelle comuni...alla fine si sono sentiti felici e contenti!

non è una storia commovente??!!...c'è pure l'happy-ending!!!
grazie al clan universitario di Milano per aver accettato l'invito e di aver condiviso con noi il dolore ai muscoli causato dalla scalata!
e grazie ad Eugenio!!!

a presto, Panda C.

1 commento:

stelladirame ha detto...

Carissima Panda C.,
ho visto gli aggiornamenti del blog...meravigliosi!
Solo il solito puntino sulle i...ma qualche fotina in più ce la facciamo a metterla?

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